31 maggio 2019: Axot ed io ci lasciamo.
Le strade a volte si dividono, anche quelle che sembravano naturalmente indivisibili.
E così, dopo 14 anni di storia, la mia strada ha imboccato una curva che la allontana da quella che è stata LA strada di quasi tutta la mia vita professionale.
La mia direzione e quella di Axot, oggi Scai Axot, la mia creatura, la Società che ho trovato piccola e lasciato adulta e cresciuta, si separano definitivamente e sia lei che io proseguiremo su percorsi che non si incontreranno più e che, mi auguro, ci portino verso ciò che eravamo destinati ad essere.
E’ una fine che lascia un senso di dolce malinconia, una fine voluta, condivisa, una scelta senza pentimento, anche se una scelta difficile: è stato un po’ come lasciare andare un figlio, maturo, per la sua strada.
Sono tante le storie e i momenti che mi porto dentro: momenti di esaltazione, momenti di preoccupazione, momenti che sono diventati una parte fondamentale, riempiente, di ciò che sono oggi e di chi sarò domani.
Sono tante anche le persone che sono diventate grandi insieme a me, le ragazze e i ragazzi che sono diventati adulti, madri e padri, lungo le curve, le salite e le discese di questa Storia; persone che porterò sempre dentro, ormai, come fotografie di un album di famiglia.
Non so cosa farò né dove andrò e questo ha reso la scelta più difficile e combattuta, ma allo stesso tempo anche più romantica ed entusiasmante ai miei occhi, gli occhi di un bambino che ancora a 43 anni crede che sia necessario sempre, ancora e ancora, mettersi in gioco e non adattarsi a quella che sembrerebbe la scelta più ovvia.
Le storie sono fatte principalmente di persone, ed è da tutto ciò che ho imparato da tutti lungo questo percorso e da quel poco che, spero, di aver dato a qualcuno, che ripartirò con lo stesso entusiasmo, voglia di misurarmi, desiderio di crescere e di imparare, che 14 anni fa mi hanno spinto a muovere i primi passi in questa avventura professionale e di vita.
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