Nell’articolo “Pripyat oggi: la città fantasma rimasta dopo il disastro di Chernobyl” vi ho raccontato la storia di Pripyat, la città dove vivevano i lavoratori della Centrale Nucleare di Chernobyl che fu la più colpita dal disastro nucleare. Ora voglio elencarvi 10 curiosità sul disastro di Chernobyl che forse ancora non conoscete.
La mia curiosità su questi eventi, come dicevo anche nell’articolo precedente, nasce dal fatto che mia moglie è bielorussa e da bambina fece parte di quei gruppi di bimbi che venivano qui in Italia, sulle nostre coste, a beneficiare dell’aria del mare.
Ecco le 10 curiosità sul disastro di Chernobyl che ancora non conosci
- E’ stata la Svezia ad inviare il primo allarme
L’Unione Sovietica non comunicò immediatamente al mondo quello che stava succedendo e solo giorni dopo avvertì i propri cittadini di evacuare le aree vicine.
Il primo paese occidentale a notare qualcosa fu la Svezia: infatti chi lavorava nelle centrali nucleari svedesi notò che i livelli di radiazioni si stavano alzando. Così fu la Svezia a lanciare il primo allarme che qualcosa stava succedendo. - Lo iodio radioattivo: assassino a breve termine di Chernobyl
Dopo l’esplosione si liberarono isotopi radioattivi trasportati da particelle di polvere che fluttuano nell’aria e cadono a terra. Lo iodio radioattivo è uno degli elementi più pericolosi perché viene rapidamente accumulato nella nella tiroide causando cancro alla tiroide e morte.
Lo iodio naturale aiuta ad evitare accumuli di iodio radioattivo e per questo i primi soccorsi consistettero nel dare pillole di iodio alle persone che vivevano nelle aree limitrofe. Fortunatamente lo iodio-131 ha un’emivita di soli 8 giorni, disperdendosi quindi in tempi rapidi, e questa minaccia non rappresentava un problema a lungo termine. - Stronzio-90 e Cesio-137: gli assassini a lungo termine
Ben più gravi furono le minacce portate dal cesio-137 e dallo stronzio-90, che hanno emivita rispettivamente di 30 e 28 anni. Lo stronzio-90 segue una chimica come quella del calcio, quindi è facilmente assimilato dalle ossa e nei denti, mentre il cesio-137 ha una chimica simile a quella del potassio e viene subito assorbito nel sangue e accumulato nei tessuti di persone e animali. Questo ha causato problemi a lungo termine considerando che ad oggi solo la metà circa del materiale radioattivo è decaduto.
- La “Foresta Rossa”
L’impatto del disastro sulla foresta e sulla fauna selvatica circostanti è ancora un tema di ricerca molto attuale. Subito dopo l’incidente, un’area di circa quattro miglia quadrate divenne tristemente famosa come la “Foresta Rossa” perché moltissimi alberi assunsero un colore bruno-rossastro e morirono dopo aver assorbito altissimi livelli di radiazioni.
- Gli animali sono radioattivi
Questa è tra le le 10 curiosità sul disastro di Chernobyl quella che più ha creato in questi anni leggende metropolitane. Le radiazioni provocano ancora malformazioni e difetti negli animali che nascono e vivono in quelle zone, anche se noi non ce ne rendiamo conto e crediamo che stiano bene e non abbiano problemi.
- E’ possibile visitare Pripyat
Si, è vero: ci sono diversi tour organizzati che, rispettando norme di sicurezza molto strette, portano turisti a visitare Pripyat. Anche diversi italiani ci vanno.
Moltissime persone sono attratte dal mistero, dal pericolo e dal paesaggio post-apocalittico della Zona di Esclusione di Chernobyl.
Sebbene la zona di esclusione sia ancora inabitabile, le autorità ucraine hanno aperto l’area al turismo già dal 2011 e da allora molte guide accolgono regolarmente i visitatori per vedere la fauna selvatica e per esplorare la città fantasma di Pripyat. Le guide portano con se dosimetri e suggeriscono ai propri clienti di non mangiare o fumare all’aria aperta.
La miniserie HBO del 2019 “Chernobyl” ha portato le agenzie di tour a registrare aumenti del 40% di richieste di visite nella zona di esclusione.
Clicca qui per visitare il sito di Francesca Dani, una Fotografa che promuove escursioni dall’Italia nella Zona di Esclusione di Chernobyl guidate e supportate da guide esperte della Zona di Esclusione. - Chernobyl è un esperimento a cielo aperto
Questo disastro nucleare ha creato in quella zona i presupposti per un esperimento a cielo aperto su come reagiscono animali, uomini e natura a livelli così alti di radiazioni, cosa che in laboratorio e in un ambiente protetto non sarebbe mai potuta accadere. Qui si stanno da anni studiando gli effetti sugli animali confrontandoli con soggetti che vivono al di fuori della zona di esclusione e analizzando le differenze.
- La “Radiofobia” e l’aumento degli aborti dopo il disastro
Si stima che un numero di aborti tra i 100.000 e i 200.000 furono praticati sulle donne dopo il disastro di Chernobyl: i medici consigliavano loro questa soluzione perché a loro parere i feti che erano stati esposti alle radiazioni sarebbero potuti nascere con difetti e malformazioni. Si scatenò quella che fu chiamata “Radiofobia”.
- Si può ancora morire di radiazioni a Chernobyl
Ci sono ancora punti critici radioattivi nella zona: in particolare nelle aree della foresta rossa e in crepe del terreno intorno a Pripyat dove si sono accumulate particelle radioattive.
- Le vittime ignare di Chernobyl
Tra le 10 curiosità sul disastro di Chernobyl, questa finisce in coda solo per permettermi di condividere anche la foto.
Le prime vittime dell’incidente furono i pompieri inviati a spegnere il fuoco iniziale. Non erano stati informati né della natura dell’esplosione né delle possibili conseguenze che questo avrebbe potuto avere su di loro e furono mandati sul posto senza alcuna precauzione speciale. Molti morirono nel giro di poche ore e quasi tutti gli altri morirono tra atroci sofferenze nei primi giorni successivi all’esplosione.
Di fronte alla Stazione dei Pompieri di Chernobyl c’è un monumento in loro onore a ricordarne il sacrificio.
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