Ripartiamo dagli Urbexer: interviste agli Urbexer Italiani
Siamo così arrivati al secondo appuntamento con la Rubrica “Ripartiamo dagli Urbexer”, in cui intervisto Urbexer italiani per condividere con voi le motivazioni, le emozioni che spingono tante persone in Italia a ricercare ed esplorare luoghi abbandonati su tutto il territorio nazionale.
Anche per questa seconda intervista torniamo in Toscana, dove ci aspetta Massimiliano Martino, su Instagram @tmaxfirenze, un Urbexer che da molto tempo segue la nostra Community Urbex di Instagram @theURBEXcom e le cui foto sono spesso state ripostate per la loro originalità e per la varietà di tipologie di luoghi abbandonati che visita.
Ciao Massimiliano, nella Bio del tuo profilo Instagram ci dici che sei un Urbex lover, un pilota di Drone certificato Enac, che sei fondatore della pagina “xXx Urbex Intruders” e che utilizzi per le tue foto una Sony Alpha 7ii e Droni della DJI (tra l’altro condivido la scelta, sono tra i migliori droni in circolazione per rapporto qualità prezzo).
Che altro vuoi raccontarci di te per presentarti?
Ciao Giuseppe, mi presento: mi chiamo Massimiliano Martino e sono di Firenze.
Pratico Urbex già dall’aprile del 2018 e mi sono avvicinato a questo particolare hobby per curiosità in compagnia di una ragazza.
Da quel momento, ne è nata una passione fortissima che continua tutt’oggi.
L’Urbex, l’esplorazione di luoghi abbandonati, è una pratica che sta prendendo molto piede negli ultimi anni.
Cosa è per te l’Urbex? Quali motivazioni ti portano a non poter stare lontano da questa passioni?
Per me l’Urbex è un insieme di passioni, che vanno dalla volontà di documentare, di viaggiare, di fotografare.
Una delle motivazioni principali per cui non riesco a stare lontano dai luoghi abbandonati è l’adrenalina che provo in alcune situazioni.
Come ti muovi per scoprire nuovi posti abbandonati da esplorare?
La mia ricerca avviene tramite Google Maps o direttamente su Google tramite la ricerca per parole chiave.
Come ti prepari all’esplorazione di un nuovo posto abbandonato?
Ogni location ha la sua modalità di esecuzione, quindi, ognuna ha la sua preparazione.
Molte volte sono andato solo, altre esco in gruppo sia con mio Team sia con persone fidate con cui ho stretto amicizia ormai da molto tempo e da molte esplorazioni 🙂
Ogni uscita, in base alla location da visitare, ha diverse modalità di preparazione ed svolgimento.
Nella centrale elettrica, per esempio, siamo entrati alle 5:50 del mattina per avere il buio dalla nostra, mentre per posti meno rischiosi mi muovo anche tranquillamente con la luce del giorno.
Si valuta caso per caso.
Diciamo che sono un intruder, quindi non disdegno di entrare in posti ancora con sorveglianza.
Cosa porti con te quando prepari il necessario per una esplorazione?
Esplorare luoghi abbandonati può essere pericoloso, il rischio si accompagna alle emozioni che ti fa vivere l’Urbex.
Quindi è necessario avere sempre le cose giuste con se per essere pronti a ogni evenienza.
Di certo nel mio zaino non possono mancare il Drone, la macchina fotografica e una torcia.
Qual è il luogo abbandonato più bello che tu abbia visitato? Quello che ti ha trasmesso più emozioni?
Sono stati molti i posti che mi hanno colpito, ma quelli più significativi sono una diga, una centrale elettrica dismessa e un ospedale.
La diga abbandonata mi ha colpito per la storia che aveva alle spalle: una diga del 1876 che durante la sua costruzione, ha avuto molta manovalanza femminile perché gli uomini erano impegnati nelle miniere della Sardegna.
La centrale elettrica dismessa, invece, anche se chiusa aveva ancora corrente ai quadri elettrici e la sala di controllo era ancora in funzione.
Con i pannelli illuminati a giorno nonostante fosse inattiva da più di 10 anni: una situazione incredibile!
L’ospedale abbandonato è quello di Garbagnate, che ho visitato ad aprile 2018 e 2020.
Ho potuto notare la devastazione subita in due anni e non ho potuto fare a meno di pensare all’uso che in tempo di Covid si sarebbe potuto farne.
Ti sei mai trovato in situazioni impreviste esplorando un luogo abbandonato? Come hai reagito?
Ho avuto molti imprevisti durante le mie esplorazioni di posti ed edifici abbandonati: trovare la vigilanza, incappare in ladri o scoprire sul posto dei cercatori di materiali nobili.
Ho reagito affrontando le situazione in alcuni casi nascondendomi e in altri, specialmente per quanto riguarda i ladri, facendogli lasciare la refurtiva.
Come ti poni nel dibattito, sempre vivo nella comunità Urbex, tra chi preferirebbe che le coordinate dei luoghi abbandonati fossero condivise e chi invece crede che la diffusione di queste informazioni porti ad un maggior rischio per la conservazione per molti di questi?
Le coordinate girano e si sa, basta non divulgarle a persone che poco hanno a che fare con l’Urbex o che considerate poco fidate.
Credo basti evitare che finiscano nelle mani di chi ha intenzione di entrare in questi posti per sciacallaggio e per rubare.
Un’ultima domanda Massimiliano: quali consigli daresti a chi si vuole approcciare all’Urbex per la prima volta?
Cosa consiglio a chi si avvicina a questo mondo?
Di farlo, ma portando sempre il massimo rispetto nei confronti dei luoghi e delle cose e di prestare molta attenzione a cosa si fa.
Grazie Massimiliano di aver condiviso con noi un pezzetto del tuo mondo e della tua passione per l’Urbex!
Alla prossima storia 😉
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