Il buono e il cattivo nella narrativa occidentale

Narrativa occidentale: il buono e il cattivo e il genocidio dei nativi americani

La narrativa “occidentale” della storia su chi è buono o cattivo mira a condizionare le persone fin da piccole, in particolare – anzi soprattutto – quando si parla degli Stati Uniti d’America.

In un libro di storia per bambini, come vedete dalla foto sopra che io stesso ho scattato, si legge:
La portata dei cambiamenti introdotti dagli Europei fu tale che alcuni gruppi linguistici mutarono drasticamente, altri si estinsero del tutto”.

Ecco, in questo modo è descritto l’impatto della colonizzazione delle Americhe da parte degli Europei sulle popolazioni indigene.

La realtà, naturalmente, è completamente un’altra e se fosse raccontata così avrebbe certamente un impatto diverso sui ragazzi, rispetto alla classica narrativa occidentale che ci racconta di Indiani d’America aggressivi e barbari.

Tra i 55 e i 100 milioni di nativi morirono a causa dei colonizzatori, come conseguenza di guerre di conquista, perdita del loro ambiente, cambio dello stile di vita e soprattutto malattie contro cui i popoli nativi non avevano difese immunitarie, mentre molti furono oggetto di deliberato sterminio poiché considerati barbari (fonte: “Il genocidio dei Nativi Americani”).

Su queste basi è nato lo Stato che da sempre si pone dalla parte dei buoni – cosa che nessuno contraddice perché così siamo formati da quando siamo piccoli, in particolare noi italiani – e che dispensa giudizi su altri popoli, altri governanti e altre forme di governo diverse dalle sue.

Oltre la narrativa occidentale: le altre verità

Gli Stati Uniti d’America sono, ad oggi, l’unico Stato ad aver usato non una ma due bombe atomiche su i civili di due città (Hiroshima e Nagasaki) causando, con i soli effetti delle due esplosioni, otre 300mila morti.

Come e perché hanno scelto proprio Hiroshima e Nagasaki?

Gli uomini che componevano il “Target Committee”, che era il gruppo incaricato di decidere dove lanciare la bomba atomica, decisero che fosse fondamentale scegliere una città bersaglio che fosse quasi completamente integra, non già distrutta dalla guerra, in modo da poter mostrare appieno la potenza della nuova arma e da poter infliggere il maggior danno anche emotivo possibile ai Giapponesi (fonte Hiroshima, 70 anni dopo: perché gli Stati Uniti bombardarono la città giapponese – The Atlantic).

Sono innumerevoli le guerre che gli USA hanno avviato in vari scenari dalla Seconda Guerra Mondiale in poi.

In alcuni di questi casi si sono posti come “esportatore di democrazia” o hanno addotto motivazioni poi rivelatesi chiaramente falsificate. Nella seconda guerra in Iraq, per esempio, inventarono la presenza di armi di distruzione di massa e chimiche per giustificare l’invasione.
Armi che, naturalmente, non furono mi trovate.

Le guerre USA dagli anni ’80 in poi

  • 1983 – INVASIONE DI GRENADA
  • 1990 – INVASIONE DI PANAMA
  • 1990 – PRIMA GUERRA DEL GOLFO
  • 1992 – OPERAZIONE RESTORE HOPE – SOMALIA
  • 1994 – BOSNIA
  • 1999 – KOSOVO
  • 2001 – AFGHANISTAN
  • 2003 – IRAQ
  • 2011 – LIBIA

Fonte: https://www.panorama.it/news/tutte-guerre-americane

Questo senza considerare il Vietnam, la Corea e i vari colpi di stato che hanno alimentato, appoggiato e/o pilotato in vari paesi dell’Africa, dell’Asia, dell’America centrale e dell’America latina.

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