Amanti dell’Urbex Italia, oggi vi guido alla scoperta di una chiesa abbandonata in Puglia, l’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità a Mattinata, in provincia di Foggia.
Questo luogo, immerso nella natura, racconta una storia millenaria che risale all’epoca in cui il Monte Sacro, dove sorge l’abbazia, era dedicato al culto pagano di Giove. Tuffiamoci in un’esperienza unica, dove il fascino della storia e della leggenda si mescolano.
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Storia della chiesa abbandonata Abbazia della Santissima Trinità
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La storia dell’Abbazia della Santissima Trinità, una chiesa abbandonata nella zona di Mattinata, in Puglia, è un viaggio affascinante attraverso i secoli.
Questa antica struttura, un tempo luogo di culto e pellegrinaggio, è oggi un tesoro nascosto che attende di essere scoperto dagli appassionati di Urbex in Italia.
Le origini dell’Abbazia risalgono al 490 d.C., quando il sito, allora noto come Monte Dodoneo, era consacrato al culto pagano di Giove.
La storia narra che dopo l’apparizione dell’Arcangelo Michele nella grotta di Monte Sant’Angelo, il vescovo di Siponto San Lorenzo Maiorano e i prelati della zona distrussero i simulacri pagani e dedicarono l’abbazia alla Santissima Trinità. Da quel momento, il luogo assunse la denominazione di Monte Sacro.
L’Abbazia viene menzionata per la prima volta in un documento del 1058, nella bolla del pontefice Stefano IX.
Durante il Medioevo, l’abate Gregorio di Montesacro, al secolo Petrus Carus, fece erigere una vasta biblioteca all’interno dell’abbazia, trasformandola in uno dei centri culturali più importanti della Puglia.
La storia dell’Abbazia fu segnata da numerosi terremoti, che ne causarono l’abbandono alla fine del XVI secolo.
La struttura dell’abbazia abbandonata
Il complesso abbaziale era un tempo costituito da diverse strutture, tra cui fabbriche, magazzini, il battistero, il chiostro, la chiesa e il nartece.
L’impianto originario del monastero benedettino fu arricchito nel tempo da un raffinato impianto ornamentale.
Il nartece, diviso in tre vani quadrati da arcate a tutto sesto sostenute da colonne con capitelli a foglie d’acanto, rosette e altri motivi floreali, è oggi l’ambiente meglio conservato dell’intero complesso.
Una delle semicolonne presenti nel nartece è decorata con un capitello raffigurante tre aquile ad ali spiegate che stringono tra gli artigli due serpenti dalle teste di drago, intenti a mordere delle colombe. Inoltre, una parete del nartece conserva ancora frammenti di un affresco raffigurante una Madonna con Bambino e due santi benedettini.
L’impostazione delle arcate suggerisce che in passato la copertura fosse a volta a crociera.
Dall’entrata si accede alla chiesa basilicale romanica, suddivisa in tre navate: sono ancora visibili i basamenti delle navate e della torre campanaria, alcuni resti della pavimentazione del chiostro, le arcate del refettorio e i muri perimetrali.
Nel corso dei secoli, l’Abbazia ha subito numerosi interventi di ristrutturazione e ampliamento, testimoniati dagli stili architettonici diversi presenti nelle varie parti del complesso.
Nonostante le vicissitudini storiche, l’Abbazia della Santissima Trinità conserva ancora oggi un fascino unico e misterioso, che rende questa chiesa abbandonata una meta ideale per gli appassionati di luoghi abbandonati in Puglia e di urbex in Italia.
Nel corso degli anni, l’Abbazia della Santissima Trinità è diventata un luogo caro ai cittadini locali, che si sono mobilitati per valorizzare questa importante testimonianza storica. Grazie a questa iniziativa, l’Abbazia si è classificata al terzo posto nel 6º Censimento 2012 I Luoghi del Cuore del Fondo Ambiente Italiano, ottenendo così un intervento da parte del FAI.
In che condizioni si trova oggi
Nel XV secolo, l’Abbazia venne unita a quella di Siponto e, in seguito, fu abbandonata. Ciò ha dato inizio a un lungo periodo di declino che ha portato l’Abbazia allo stato di rudere in cui si trova attualmente.
Comunque è ancora possibile riconoscere la struttura originaria del complesso, composta dalla chiesa abbaziale con la torre campanaria, le celle del dormitorio, il battistero, il refettorio con la cucina, le cisterne, il chiostro, il cortile, i magazzini, le stalle e la torre di vedetta.
Oggi l’Abbazia della Santissima Trinità si presenta come un suggestivo rudere, testimone del suo passato glorioso. Sulle pareti dell’abside si notano tracce di affreschi, mentre il nartece, diviso in tre vani quadrati da arcate a tutto sesto, è l’ambiente meglio conservato.
Cosa ne pensa chi ha visitato l’Abbazia benedettina SS. Trinità di Monte Sacro
Chi ha avuto la fortuna di visitare questo luogo abbandonato in Puglia ne è rimasto affascinato. Le recensioni, che potete trovare qui su TripAdvisor, raccontano di un’atmosfera magica e unica, con resti maestosi dell’abbazia avvolti dalla vegetazione e panorami mozzafiato sul golfo di Manfredonia.
Dove si trova
L’Abbazia della Santissima Trinità si trova a Mattinata, in provincia di Foggia. Per raggiungerla è necessario percorrere un sentiero di montagna di circa mezz’ora, che porterà gli esploratori urbex ai piedi dei resti dell’antica abbazia.
Nonostante non sia molto pubblicizzata o segnalata sulle guide, il navigatore può condurvi all’inizio del sentiero, che si snoda tra una strada ripida e stretta, ma poco frequentata.
Il sentiero per raggiungere l’abbazia è abbastanza impegnativo, ma regolarmente segnalato e vale sicuramente la pena percorrerlo per immergersi in questa esperienza indimenticabile.
L’Abbazia della Santissima Trinità rappresenta una meta imperdibile per gli appassionati di luoghi abbandonati e Urbex in Italia. La sua storia affascinante e misteriosa, l’architettura che sfida il tempo e la natura rigogliosa che la circonda, ne fanno un luogo capace di stimolare la curiosità e regalare emozioni indimenticabili. Se vi trovate in Puglia, non esitate a dedicare una giornata all’esplorazione di questa chiesa abbandonata, testimone silenzioso di un passato che ancora oggi affascina e meraviglia.