Benvenuto in questa nuova tappa del viaggio nell’urbex italia: oggi siamo nel cuore della Toscana, alla scoperta di una delle più affascinanti ville abbandonate, Villa Peragallo. Questa dimora storica, conosciuta anche come Villa Vespasiana, unisce in sé l’eleganza del passato e la bellezza decadente dell’abbandono.
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Costruita tra il 1905 e il 1907 su incarico di Giuseppe Targioni, questa villa abbandonata rappresenta una delle principali attrazioni per gli amanti dell’urbex Italia. Nonostante la costruzione non sia mai stata terminata, il complesso architettonico offre una vista unica sull’estetica dei primi del Novecento, arricchito dalle mani abili di famosi artisti dell’epoca come Annibale Brugnoli, Giulio Bargellini e Ezio Giovannozzi.
Storia di Villa Peragallo (o Villa Vespasiana)
All’inizio del XIX secolo, il luogo in cui oggi sorge Villa Peragallo era occupato da una residenza nota come “Villa Matilde“, proprietà dei Frittelli, una famiglia benestante della zona. Tuttavia, alla fine del secolo, la proprietà passò ai Targioni, che commissionarono un’ampia ristrutturazione.
Nel periodo tra il 1905 e il 1907, Giuseppe Targioni incaricò l’architetto fiorentino Enrico Dante Fantappiè di creare una nuova villa di grandezza notevole, circondata da un ricco e vasto parco. Fantappiè avviò il suo progetto ricostruendo completamente l’intero complesso secondo le tendenze revivalistiche dell’epoca. Collaborarono con lui artisti di calibro come Annibale Brugnoli, Giulio Bargellini e Ezio Giovannozzi, tra i più prestanti in quegli anni a Firenze.
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Anche se il progetto rimase incompleto, Villa Peragallo divenne un simbolo della ricchezza e dell’opulenza del tempo, dotata persino di un impianto autonomo per la produzione di elettricità, una caratteristica rara e di prestigio al tempo, ben dieci anni prima che la luce elettrica arrivasse a Calenzano.
Tuttavia, con il declino delle fortune dei Targioni attorno al 1915, la proprietà fu venduta a Cornelio Peragallo, un commendatore e Grande Ufficiale del Regno, azionista della Banca Nazionale del Lavoro. Durante il periodo tra le due guerre mondiali, Villa Peragallo raggiunse il suo apice, diventando il luogo di svolgimento di feste in costume e processioni religiose. Durante la seconda guerra mondiale, la villa fu persino occupata dalle truppe tedesche, che la utilizzarono come comando militare.
Dopo la guerra, Villa Peragallo passò a Mario Peragallo, figlio di Cornelio, dando inizio a un lento ma inesorabile declino. Dal 1980 la villa è disabitata, e da allora ha subito diversi furti che hanno portato i proprietari a trasferire altrove molti degli arredi.
In che condizioni si trova oggi
Dopo la morte di Mario Peragallo nel 1996, il passare del tempo e la mancanza di manutenzione hanno lasciato un segno evidente sulla villa. In particolare, il teatrino privato e i muri perimetrali esterni mostrano i segni più evidenti di degrado. Tratti delle mura sono dovuti essere puntellati per il rischio di crollo e la natura sta lentamente prendendo il sopravvento sulle strutture del parco, conferendo al complesso un fascino di decadenza.
Attualmente, l’intero complesso architettonico, uno dei luoghi abbandonati più affascinanti in Toscana, è in vendita per una cifra stimata attorno ai dieci milioni di euro.
Progetti futuri per la villa abbandonata
Nonostante lo stato di abbandono, Villa Peragallo rimane un bene di notevole valore storico e artistico. Negli ultimi anni, numerose sono state le proposte per il suo recupero, spesso provenienti da privati o associazioni interessate a preservare il patrimonio culturale del territorio. Tuttavia, il costo di ristrutturazione e manutenzione ha spesso rappresentato un ostacolo significativo.
Il comune di Calenzano ha mostrato un interesse attivo nel preservare la villa e ha tentato di intervenire, cercando di acquisirla attraverso procedure di esproprio per pubblica utilità. Tuttavia, le procedure sono complesse e richiedono un grande investimento economico.
Uno degli obiettivi sarebbe quello di trasformare Villa Peragallo in un polo culturale, dove organizzare mostre, convegni e attività didattiche. Il parco circostante potrebbe essere recuperato e aperto al pubblico, diventando un luogo di svago e di studio dell’arte del giardinaggio storico.
Per quanto riguarda il restauro della villa, i lavori sarebbero lunghi e costosi, ma la villa ha ancora molto da offrire. La sua architettura di inizio XX secolo, i suoi affreschi e i suoi interni potrebbero essere recuperati e riportati al loro antico splendore.
Nel frattempo, la Villa Peragallo rimane un tesoro nascosto della Toscana, un monito del passaggio del tempo e un simbolo delle ricchezze e delle cadute dell’aristocrazia italiana di inizio ‘900. La sua storia e la sua bellezza decadente continuano a affascinare coloro che la scoprono, alimentando la speranza che un giorno possa essere recuperata e ritornare al suo antico splendore.