Dombass e Mariupol: per documentare cosa succede la troupe di Report è andata a Donetsk, nel Donbass russo, dove stanno arrivando migliaia di profughi della guerra in Ucraina e lì ha raccolto le testimonianze di chi è scappato da Mariupol e dalla guerra.
Il reportage di Manuele Bonaccorsi ci mostra un punto di vista diverso rispetto a quello che ci viene proposto quotidianamente da telegiornali e opinionisti sulla guerra tra Ucraina e Russia.
Cosa sta succedendo davvero in Dombass e a Mariupol?
Le domande che ci facciamo tutti e a cui si è voluta dare una risposta senza dibattito sono principalmente tre:
- chi spara sui civili in Donetsk?
- chi e perché ha distrutto le abitazioni e i palazzi dei civili?
- i Russi stanno davvero deportando le persone?
Le immagini che giungono da Mariupol sono spettrali, ci si trova di fronte ad una città abbandonata, desolante: poche anime vagano ancora tra le macerie di quel che resta della città martire del conflitto.
Mariupol è stata al centro della guerra tra Ucraina e Russia e della narrazione di questa guerra a favore della parte Ucraina e sempre contraria alla narrazione russa degli stessi eventi.
Perché si è sparato sui palazzi dei civili a Mariupol?
Questa è una delle tante domande che tutti si pongono dall’inizio di questa guerra ed è anche una domanda a cui si è sempre risposto “perché i Russi stanno commettendo crimini di guerra”.
Di per sé, a rigor di logica, questo tipo di affermazione non avrebbe senso: perché un Paese che avvia una “operazione militare speciale” affermando di voler liberare i civili filo-russi dal giogo neo-nazista ucraino dovrebbe ottenere benefici nell’uccidere quegli stessi civili e nel creare odio contro di sè?
Ascoltando e guardando il servizio, questa è la prima domanda a cui si riesce a dare risposta sensata.
Una donna racconta al reporter di Rai 3 che gli Ucraini del Battaglione Azov mettevano dei cilindri rossi davanti ai portoni di alcuni palazzi per segnalare ai loro militari su quali tetti andare ad installare obici e mitragliatori per sparare sui Russi.
Naturalmente questi punti di fuoco si trasformano bersagli per l’artiglieria russa che devono eliminarli per poter avanzare.
La donna, infatti, afferma che il palazzo dove vive con la sua famiglia è rimasto in piedi perché lei ha pensato di togliere quei cilindri rossi e quindi nessun punto di fuoco è stato posizionato sul tetto della loro casa.
I civili vengono deportati dai Russi?
In questi giorni i nostri media e Zelensky parlano di deportazioni forzate verso la Russia di civili ucraini da Mariupol e da altre zone di guerra.
Il reporter di Rai 3 si sposta quindi a Doneck, capitale della Repubblica Popolare di Doneck, filo-russa, dove filma molti civili che arrivano lì per scappare proprio dalla guerra.
Questi civili, intervistati, affermano di essere trasportati dai mezzi messi a disposizione dai Russi che li porteranno verso la Russia (in particolare a Rostov) e poi raccontano che si sposteranno anche verso altri paesi dove hanno parenti.
“Gli Ucraini affermano che vi stanno deportando”, dice il reporter.
A questa affermazione tutti gli intervistati rispondono molto chiaramente che è falso e che i Russi li stanno aiutando a scappare dalla guerra.
Chi sparava sui civili in Dombass e a Mariupol?
Altro punto centrale di questo servizio che ci da un punto di vista diverso su chi spara sui civili nel Dombass.
Tutti i giorni sentiamo di militari russi che sparano sui civili arbitrariamente nelle regioni filo-russe.
Anche in questo caso, questo ragionamento non ha molto senso: militari russi che sparano su civili filo-russi che vivono nei territori che vogliono liberare proprio in favore dei filo-russi.
Ebbene: tutte le persone che vengono intervistate in questo servizio non hanno alcun dubbio sul fatto che siano stati gli ucraini di Azov a sparare su di loro e sulle loro case.
I militari russi, invece, vengono mostrati in questo servizio mentre danno rifornimenti ci cibo e acqua ai civili a Mariupol e i civili rispondono con sorrisi e sembrano tutt’altro che ostili.
Alcuni intervistati in questo reportage dichiarano di sentirsi russi e lamentano il fatto di essere stati maltrattati e di essere stati oggetto di leggi razziali dal 2014 in avanti.
Tutti sanno che in quelle regioni dell’Ucraina dopo il 2014, per esempio, è stato impedito per legge di parlare Russo. Queste sanno molto di leggi razziali, in effetti.
Conclusioni
Report di Rai 3 e il suo conduttore Sigfrido Ranucci da sempre realizzano inchieste su tutti, in Italia e all’estero, e senza faziosità politiche di sorta o circostanza, quindi possiamo certamente affermare che Ranucci e Report non siano dei filo-russi.
Quello che è davvero sconcertante è che questo servizio su cosa sta accadendo in Dombass e a Mariupol, andato in onda il 2 maggio 2022 su Rai 3 in prima serata, non ha suscitato alcun tipo di dibattito sui media.
In questa settimana si è parlato di Alessandro Orsini, di Nadana Fridrikhson e di giornalisti italiani e non, come possibili spie russe (follia pura!) ma nessuno dei media principali ha accennato a questo servizio.
Perché? Perché sembra che nessuno abbia visto o si sia preoccupato di valutare ciò che questo servizio mostra?
A mio avviso la risposta è molto semplice: la volontà di continuare ad alimentare la russo-fobia e di spingere sempre di più l’opinione delle persone a pensare ai Russi come ai cattivi per antonomasia.
Nessuno in Europa sembra veramente volere la fine della guerra e l’impressione è che gli Stati Uniti stiano sfruttando l’Ucraina e manipolando la debole Europa per conseguire una volta per tutte il risultato che si prefiggono dagli anni ’50 del secolo scorso: imporre una egemonia completa sul pianeta scalzando definitivamente la Russia.