Benvenuti nel mondo dell’Urbex Italia, un viaggio affascinante attraverso posti abbandonati, edifici dimenticati e luoghi abbandonati che raccontano storie di un passato glorioso, ma ormai lontano.
L’Italia, con la sua ricca storia e i suoi paesaggi mozzafiato, offre un’infinita varietà di luoghi abbandonati di ogni genere da esplorare. In questo articolo, rispondo alla domanda “quanti edifici abbandonati ci sono in Italia?” e vi presento alcuni luoghi censiti e le fonti utilizzate per questo censimento.
Quanti sono i luoghi abbandonati in Italia oggi
Secondo le informazioni trovate, sono oltre 2 milioni gli edifici abbandonati in Italia, tra case, industrie, fabbriche, caserme, alberghi, casolari di campagna, ospedali e scuole.
Oltre a questi, ci sono 7 milioni di case vuote per vari motivi, 20 mila fabbriche abbandonate e 100 mila capannoni in vendita.
Alcuni luoghi abbandonati censiti in Italia
Tra i luoghi abbandonati più noti in Italia ci sono interi paesi o borghi fantasma, come:
- Roscigno in Campania, inserito nel patrimonio mondiale dall’UNESCO (che ho esplorato e di cui ho parlato in questo articolo con video e fotografie)
- Sacco Vecchio
- Romagnano al Monte (che ho esplorato e di cui ho parlato in questo articolo con video e fotografie)
- San Severino di Centola nel Cilento
- Craco (che ho esplorato e di cui ho parlato in questo articolo con video e fotografie)
- Campomaggiore Vecchio in Basilicata
- Papaglionti Vecchio in Calabria.
- Castel d’Alfero (visitata con foto e video qui)
Inoltre, in Italia ci sono quasi 7 mila chilometri di ferrovie chiuse e abbandonate, proposte per essere riutilizzate come sentieri per cammini a piedi o piste ciclabili.
Quali sono le fonti di questo censimento
Le fonti di questo censimento sono principalmente siti internet e articoli di giornali locali. Tra le principali fonti trovate ci sono anche i dati del WWF e la campagna “Riutilizziamo l’Italia“ lanciata nel 2014, che mira a recuperare il territorio italiano attraverso il riutilizzo di strutture abbandonate.
L’Italia è un paese ricco di siti abbandonati e luoghi di fascino per gli appassionati di Urbex. Tuttavia, il recupero e il riutilizzo di queste strutture potrebbero rappresentare una grande opportunità per il paese, contribuendo a ridurre il consumo di territorio per nuove strutture.
Edifici abbandonati: il problema dello spazio
Il problema degli edifici abbandonati in Italia è di dimensioni notevoli e ha ripercussioni sia sul paesaggio che sulle risorse del territorio.
Secondo i dati del WWF, la superficie urbanizzata in Italia negli ultimi 50 anni è aumentata di 600 mila ettari, pari a 33 ettari al giorno e circa 370 mq a persona. Se non si interviene in tempi rapidi, il consumo giornaliero di suolo potrebbe salire a 75 ettari al giorno.
Esempi di riutilizzo degli edifici abbandonati
La campagna “Riutilizziamo l’Italia” lanciata dal WWF mira a contrastare questa cementificazione selvaggia e sensibilizzare le persone sul problema. Secondo l’architetto Adriano Paolella del WWF, l’obiettivo è avviare un processo di recupero del territorio italiano, simile a quello che ha salvato i centri storici dal degrado dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Ci sono vari esempi positivi di recupero di strutture abbandonate e di iniziative volte a risolvere questi problemi.
Ad esempio, l’Anas e i Ministeri delle Infrastrutture e dei Beni Culturali collaborano per il recupero e il riutilizzo delle oltre 1.200 case cantoniere italiane, un tempo utilizzate per la manutenzione delle strade.
Le Ferrovie dello Stato hanno concesso 480 stazioni ferroviarie ad associazioni per progetti di riqualificazione sociale a favore delle comunità e del territorio.
A Milano, il Comune e l’Università hanno avviato un progetto di mappatura di tutti i luoghi urbani, le strutture e gli edifici abbandonati e in stato di degrado. Questo progetto è nato dalla collaborazione tra il Comune e il Laboratorio permanente sui luoghi dell’abbandono fondato nel 2015 dall’Università.
Alcuni “casi virtuosi” di recupero di aree degradate
- Napoli: l’ex gasometro trasformato in parco agricolo;
- Emilia: l’ex Polveriera trasformata in centro per disabili e sede di associazioni cittadine;
- Friuli: un’area di agricoltura intensiva riconvertita in foresta grazie ai fondi del progetto Life dell’UE;
- Roma: l’ex mattatoio trasformato in centro culturale e sede della facoltà di Architettura di Roma Tre.
Questi esempi dimostrano che il recupero e il riutilizzo degli edifici abbandonati possono offrire nuove opportunità per il territorio e le comunità, oltre a ridurre il consumo di suolo e preservare la bellezza del paesaggio italiano.
Naturalmente per gli appassionati di Urbex l’Italia è una fonte inesauribile di luoghi abbandonati da esplorare, ma è importante ricordare che questi posti possono anche rappresentare una grande risorsa per il futuro del nostro paese.
A proposito, vi siete mai chiesti…
Come si può acquistare una casa abbandonata?
Per acquistare una casa abbandonata, esistono due metodi principali:
- il primo è la classica compravendita;
- il secondo è l’usucapione.
Nel caso della compravendita, è fondamentale rintracciare il legittimo proprietario dell’immobile attraverso una ricerca nei registri degli immobili presso l’Ufficio del Territorio dell’Agenzia delle Entrate. Questo passo permette di conoscere il nome del proprietario, verificare se è ancora in vita e, se necessario, identificare gli eventuali eredi a cui l’immobile è stato tramandato.
L’usucapione, invece, è un meccanismo legale che consente di acquisire gratuitamente la proprietà di una casa abbandonata dopo 20 anni di possesso continuo. Per avvalersi di questa opzione, è necessario abitare l’immobile e provvedere alla sua ristrutturazione. Una volta trascorsi i 20 anni di utilizzo ininterrotto, si può rivolgere al Tribunale competente per ottenere il riconoscimento dell’usucapione e il conseguente passaggio della proprietà.
Che significa Urbex?
Urbex è un’abbreviazione di “Urban Exploration”, che in italiano si traduce come “Esplorazione Urbana“.
L’urbex è un’attività ricreativa e artistica in cui gli appassionati esplorano luoghi abbandonati, strutture dismesse o in generale spazi urbani non accessibili al pubblico.
Gli esploratori urbani, anche chiamati urbexers, si avventurano in edifici abbandonati, tunnel, fabbriche abbandonate, ospedali e scuole chiuse, tra gli altri luoghi, per scoprirne la storia, documentarne l’architettura e catturarne l’atmosfera attraverso la fotografia e il video.
L’urbex, sebbene affascinante e stimolante, può essere pericoloso e talvolta illegale, pertanto è importante prestare la massima attenzione e rispettare le leggi locali durante le esplorazioni.
Proprio per questo motivo vi consiglio di leggere le mie guide su come trovare siti abbandonati e sulla sicurezza e la legalità dell’urbex in Italia:
- Posti abbandonati vicino a me: come trovarli.
- È legale l’Urbex in Italia? Cosa dice la legge.
- 12 regole per una esplorazione sicura: la Guida Urbex definitiva.